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L'autore torna a scrivere della storia della sua Urbino guardando con minuzia archivistica e documentaria gli aspetti più curiosi e forse meno noti. Una Urbino che Calzini tiene a celebrare anche come manifatturiera, una dimensione certo più terrena - rispetto ai tratti di norma associati alla città ideale ma ugualmente degna di nota. Dopo "La filanda di Urbino 1868-1936" (Aras Edizioni, 2013) l'attenzione dell'autore si volta ancora più indietro aprendo gli archivi del Settecento. Guarda con curiosità critica le burrascose vicende che hanno coinvolto La Spillara di Urbino, fondata nel 1722. È d'obbligo avvicinarsi contestualizzandola nel proprio tormentato periodo storico: lo Stato Pontificio autoritario ed assolutista, l'invasione giacobina napoleonica, il Regno d'Italia (Napoleonico), la Restaurazione ed il Regno d'Italia, cambi repentini nel mondo politico, sociale, economico e culturale. A farne sicuramente le spese era chi curava gli interessi industriali e l'amministrazione. Su di lui incombeva il peso di voleri e disvoleri repentini, tali da non riuscire ad assorbirne i traumi.